Nel comune di Trambileno in Trentino, lungo la strada del Pasubio che collega Rovereto alla Vallarsa, sul fianco della montagna si trova una deliziosa chiesetta incastonata nella roccia: si tratta dell’Eremo di San Colombano.
Questa è una destinazione più religiosa che turistica ma una visita all’interno dell’eremo è assolutamente consigliata. Pensate infatti che l’eremo si trova ad un’altezza si 120 metri e che per raggiungerlo bisogna seguire un breve sentiero e costeggiare la montagna salendo 102 scalini scavati a mano nella roccia del monte.
Le origini dell’eremo sono incerte a causa della scarsità di informazioni su di esso. Il primo insediamento, in base ad un’iscrizione incisa sulla roccia accanto al campanile, sarebbe avvenuto nel 753 quando un “Pio Uomo” proveniente da Bobbio scoprì questo covelo, ovvero una grotta naturale originata dall’erosione fluviale del Leno, e vi si stanziò. La chiesetta probabilmente venne costruita intorno all’anno Mille.
Storia e leggenda si fondono al punto di creare un alone di mistero attorno a questo luogo. La leggenda più famosa narra di un terribile drago che abitava nella grotta più alta della montagna e che con il suo alito avvelenava le acque del fiume Leno causando la morte dei bambini qui battezzati. San Colombano, un eremita di origine olandese vissuto tra il 543 e il 615, recatosi nelle valli del Leno durante il suo romitaggio affrontò il drago e lo uccise tagliandogli la testa e dal quel momento si stabilì nell’antro roccioso della montagna.
Nel corso dei secoli l’eremo di San Colombano ha ospitato diversi eremiti, i veri custodi dell’eremo. L’ultimo è stato Angelo degli Ambrosi che qui fece predisporre perfino la sua tomba, nella quale tuttavia non fu mai sepolto in quanto nel 1782, per decreto di Giuseppe II d’Asburgo, la religione eremitica venne abolita.
All’interno dell’eremo di San Colombano si trovano e si possono visitare:
- la chiesetta con la croce celtica longobarda, simbolo dell’ordine dei Colombani
- il covelo degli eremiti
- il giaciglio di San Colombano
- la campanella del campanile, voce dell’eremo, che segnò la vita monastica fino alla morte di Angelo d’Ambrosi: quella originale è stata trafugata negli anni 60, oggi se ne trova una nuova battezzata col nome Colombana nel 1986 al cui interno si trova sigillata una pergamena che riporta la sua storia.
- l’archivio con tutta la documentazione (in varie lingue) sull’eremo
Attualmente l’Eremo di San Colombano è gestito dall’associazione no profit “Comitato Amici di San Colombano” che dal 1993 salvaguarda e mantiene questo stupendo sito storico e religioso.
L’eremo è aperto solo nel periodo estivo la domenica e durante le festività dalle 14.30 alle 18.30. Per visite fuori orario bisogna essere un gruppo di almeno 10 persone.
La visita all’Eremo di San Colombano è gratuita ma facendo una piccola offerta si può contribuire al suo mantenimento.