Zanzibar: i masai e la lingua Swahili

Sono passati alcuni anni dal mio viaggio a Zanzibar. Nei giorni scorsi, riguardando alcune foto di quella vacanza, mi sono ritrovata a sorridere ripensando ad alcuni aspetti di quel viaggio di cui ancora non vi avevo parlato sul blog.

Oggi vi racconto dei masai e della loro lingua, lo swahili.

Due cose di Zanzibar che non dimenticherò mai: i masai e lo swahili

Chi sono i masai

Li vedrete camminare lungo le spiagge di Zanzibar e non avrete dubbi a riconoscerli: il loro aspetto è inconfondibile. I masai sono alti e snelli e indossano tuniche (shuka) a strisce o a quadri di colore principalmente rosso con rifiniture nere, blu, verdi o bianche.

zanzibar masai
Photo © Francesca Turchi

Il loro aspetto e il loro passeggiare in solitudine li rende presenze misteriose che vagano silenziosamente sulle lunghe spiagge di Zanzibar. In realtà i masai hanno una gran voglia di scherzare e fare amicizia con i turisti.

Durante il mio viaggio a Zanzibar ero curiosissima di conoscerli, scambiarci due parole e tuffarmi nella loro cultura e stile di vita. Per quella che è stata la mia esperienza posso dire che sono persone meravigliose.

Conoscendo alcuni di loro ho scoperto che i masai sono bellissimi, affascinanti, simpatici e soprattutto molto protettivi nei confronti dei turisti. Nei villaggi turistici hanno il ruolo di “guardiani”.

zanzibar
Photo © Francesca Turchi

Uno dei ricordi più vividi che ho è il seguente: non lontano dal villaggio in cui alloggiavamo a Zanzibar c’era un locale sulla spiaggia, ideale per trascorrere una serata in riva al mare. Ogni sera che siamo andati a quel bar, non appena ci avviavamo a piedi lungo la spiaggia buia per rientrare al resort, c’era sempre “il nostro amico masai” che ci scortava. Lo ammetto, mi sono sempre sentita protetta.

masai zanzibar
Foto ricordo col masai al Kiwengwa Beach Resort Zanzibar – Photo © Francesca Turchi

Alcuni elementi distintivi dei masai sono:

  • la spada corta, fissata alla cintura di cuoio;
  • il pugnale, anch’esso fissato alla cintura, con cui si tolgono i denti incisivi inferiori (pensavo avessero qualche problema di denti);
  • ai piedi indossano sandali di cuoio, anche se spesso capita di vederli calzare sandali ottenuti da vecchi copertoni di automobile;
  • inoltre alcuni di loro si fanno due cicatrici su entrambe le guance utilizzando un anello infuocato.

Erroneamente molti pensano che i masai siano zanzibarini: in realtà la maggior parte di loro proviene dalla Tanzania dove si occupano principalmente di pastorizia. Non sono “disturbatori” della spiaggia, come invece possono risultare i Beach Boys che vogliono vendere escursioni ai turisti. I masai sono ragazzi che arrivano a Zanzibar per vendere souvenir come bracciali, collane e statuine, il cui ricavato viene portato alla propria famiglia in Tanzania.

Se farete amicizia con alcuni di loro (e sono certa che lo farete) comprate qualche souvenir tipico di Zanzibar dai masai piuttosto che da altri: per loro significa molto e per voi sarà un qualcosa che a prescindere avreste portato a casa come ricordo della vostra vacanza nell’eden dell’Oceano Indiano.

La lingua swahili: 15 parole utili da imparare

Prima di partire per un viaggio a Zanzibar vi suggerisco di memorizzare alcune parole di uso comune in swahili, la lingua nazionale della Tanzania (oltre a Kenya, Uganda e Ruanda) nonché una delle lingue ufficiali dell’Unione Africana.

Di seguito vi riporto 15 parole utili in swahili che possono sempre far comodo in viaggio:

  1. Ciao – Jambo
  2. Come stai? – Mambo
  3. Bene – Poa
  4. Grazie mille – Asante sana
  5. Benvenuto – Karibu
  6. Io – Mimi
  7. Tu – Wewe
  8. Piano piano – Pole pole
  9. Mi piace – Napenda
  10. Oggi – Leo
  11. Domani – Kesho
  12. Ieri – Jana
  13. Adesso – Sasa
  14. Amico – Rafiki
  15. Leone – Simba

Inoltre sappiate che il tormentone della vostra vacanza a Zanzibar sarà la frase Hakuna Matata (= nessun problema) a cui sarà sufficiente rispondere “Hakuna Matata”.

Zanzibar è… la canzone Jambo Bwana

Come si fa a parlare di Zanzibar senza menzionare la canzone Jambo Bwana? Impensabile.
Vi risuonerà nelle orecchie ad ogni ora del giorno come una dolce melodia che mixa lo swahili, il reggae e l’atmosfera spensierata dell’Africa.
Sarà la vostra colonna sonora durante l’intero viaggio a Zanzibar e vi garantisco che continuerete a canticchiarvela mentalmente anche al vostro ritorno.

Ecco il testo:

Jambo, Jambo Bwana
Habari Gani? Mzuri Sana
Wageni Wakaribishwa
Zanzibar Yetu
Hakuna Matata.

Qui la traduzione:

Ciao, ciao signore
Come stai? Tutto bene!
Turisti siete i benvenuti
nella nostra Zanzibar
Nessun problema.

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Francesca Turchihttps://www.travelstales.it/
Francesca Turchi è una travel blogger dal 2009 e da oltre 15 anni si occupa di comunicazione e creazione di contenuti per il web. Francesca è la fondatrice e la proprietaria di travelstales.it, uno dei blog di viaggi più seguiti in Italia. Francesca è una viaggiatrice esperta che ama saltare da una capitale europea all’altra, ha un debole per gli Stati Uniti e da quando ha visitato il Giappone si è follemente innamorata dell’Oriente. Sebbene abbia visitato il mondo in lungo e in largo, crede che nessun posto al mondo sia bello come la sua Toscana. Francesca ad oggi ha visitato 29 Stati in tutto il mondo.

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