Borgo San Giuliano è il coloratissimo borgo dei pescatori di Rimini e uno dei luoghi più amati da Federico Fellini. Un borgo suggestivo dove le facciate delle case sono ricoperte da murales che rappresentano le scene dei film più belli del regista riminese.
I riminesi che vivono qui non sono riminesi, sono borghigiani. Passare in mezzo al dedalo di vie colorate che è il Borgo San Giuliano, nel centro di Rimini è una piccola esperienza di vita. Primo perché qui non si trova la Rimini che ti aspetti ma un piccolo spazio che sembra fuori dal tempo e poi perché c’è uno strano, vivo silenzio.
C’è silenzio ma ci sono anche i bambini che giocano per strada in una zona dove transitano solo le auto dei pochi residenti, gattini attaccati alle porte di casette dai soffitti bassi, facciate abbellite da murales che raffigurano le scene dei film più belli di Federico Fellini, strade di ciottoli e piccole trattorie.
Le foto parlano chiaro, ma a parlar più chiaro sono loro, i borghigiani e la loro storia. La storia del Borgo e la storia del proletariato della città.
Questa “appendice di centro storico” attaccata al resto della città grazie al Ponte di Tiberio, era il quartiere dei pescatori ma anche di bottegai, ristoratori, lavandaie e pescivendole. Personaggi forti, identificati da nomignoli che ancora oggi passano di bocca in bocca. Anarchici e anticonformisti la storia di questi personaggi è la storia stessa di questo luogo: non potrebbe esserci l’una senza le altre.
L’aspetto del Borgo San Giuliano – così come lo vediamo oggi – è intrecciato a doppio filo con una festa, la Festa de Borg, un appuntamento biennale che si svolge dal 1979. A cavallo degli anni ’80, nel pieno del boom edilizio e dello sviluppo turistico della città, Borgo San Giuliano veniva considerato dal resto della città come un luogo poco raccomandabile, una cattiva pubblicità, qualcuno lo definì addirittura il borgo della merda e delle puttane. Quell’angolo di città organizzò una festa per ribellarsi ad un’amministrazione che voleva “bonificare” la zona e cancellare la loro storia. Quella festa fu un successo, una bellezza, una rivincita. Vennero appese candele alle finestre, ripulite le strade e aperte le porte delle case. Negli anni ’80 si cominciarono ad affrescare le facciate delle case con scene di vita dal borgo. Lavoratori, attività, personaggi.
Passata alla storia è la Festa del 1994, anno della morte del regista riminese Federico Fellini. Fellini è da queste parti una sorta di Dio in terra, com’è giusto che sia! Pare che egli amasse questo pezzo di città e nel vedere i suoi film si capisce come molti dei suoi “tipi umani” siano stati disegnati raccogliendo e piene mani dalla vita di queste strade. Nel 1994, appunto, i murales dipinti avevano come protagonisti le scene dei suoi film più famosi. Ci sono tutt’oggi (anche se molti degli originali sono stati ricoperti) e sono una delle cose più caratteristiche della zona.
La Festa de Borg si fa ancora, anche se si dipingono sempre meno murales. In quei giorni i borghigiani aprono le loro case, organizzano feste e ospitano i passanti. La zona sta diventando uno dei luoghi della movida della città, con locali ricercati e ristoranti dalle proposte interessanti.
Molti dei vecchi disegni sono stati ricoperti ma a volte basta alzare lo sguardo per intravedere una rosa, là tra una finestra e l’altra e intuire quello che un tempo è stato e che adesso un po’ è ancora.
Per visitare il Borgo di San Giuliano di Rimini possono esserti utili questi indirizzi:
- Ospitalità: www.info-alberghi.com
- Scopri il territorio: www.riviera.rimini.it
Post scritto in collaborazione per Travel’s Tales.
Il borgo è’ un gioiello riminese! C’ e ‘ solo un appunto da fare: l’illuminazione della Chiesa va aggiornata con la nuova illuminazione a LED. I turisti non si rendono conto, per mancanza di luce, che è’ la Chiesa ha diversi capolavori da poter essere considerata un gran complesso monumentale una delle più belle Chiese di Rimini!
Grazie per il tuo commento Ugo!