Il blog tour Umbria on the blog si è appena concluso e del ricco programma che abbiamo seguito per 3 giorni la prima cosa della quale ho a piacere di parlarvi è il paesino di Bevagna che mi è entrato letteralmente nel cuore.
Bevagna è una piccola cittadina umbra famosa in primis per i sui 4 antichi mestieri medievali (quello del cartaro, del ceraiolo, del tessitore e del dipintore) e per l’evento a questi associato, ovvero il Mercato delle Gaite, una rievocazione medievale che si tiene ogni anno nel mese di giugno. Ma lo devo ammettere, Bevagna mi era piaciuta ancor prima di conoscerla.
Sì, perché nella mia intervista fotografica su Umbria on the blog la foto che mi aveva colpita maggiormente era proprio quella di tre sedie, quelle di Jovanne, Cincino er ferroviere e Angilino er postino, che solo dopo ho scoperto trovarsi nella cittadina di Bevagna.
Se non sono coincidenze queste.
Domenica scorsa quindi siamo partiti alla volta di questo paesino delizioso, inserito tra le Bandiere Arancioni dei Borghi più belli d’Italia.
Appena arrivati a Bevagna ad attenderci c’era il mercatino domenicale dell’artigianato, con poche bancarelle – ma molto belle – sulle quali si potevano trovare ceste di paglia intrecciata, oggetti di antiquariato ma anche prodotti della cucina locale.
La nostra visita a Bevagna è iniziata con la presentazione di Cristina che ci ha fatto da guida tra le botteghe del paesino alla scoperta degli antichi mestieri medievali. Come prima tappa abbiamo visitato la cereria, ovvero l’antico laboratorio dove un giovane artigiano tutt’oggi manda avanti il mestiere del ceraiolo producendo candele in pura cera d’api. E’ stato molto interessante vederlo lavorare e soprattutto ascoltare qualche aneddoto sulla cera (sapevate che è stato il primo “cerotto”?), gli stoppini, le candele doppie (dette “dupleri”) che generano una doppia fiamma, e il modo di dire “essere al verde!“. Già, questo detto deriva dal colore verdastro emanato dalle candele prima di spegnersi.
Seconda tappa dopo la cereria è stata la cartiera, altro antico mestiere di Bevagna. Qui il cartaro ci ha illuminato su tutti i passaggi che secondo la vecchia tradizione è necessario eseguire per produrre la “carta bambagina”, realizzata con polpa derivata da stracci. Guardarlo lavorare è stato davvero molto emozionante.
Sfortunatamente non siamo riusciti a visitare le altre due botteghe degli antichi mestieri di Bevagna, ovvero la seteria e il dipintore. Sarà una buona scusa per tornare in Umbria al più presto.
A maggior ragione che con un biglietto valido una settimana è possibile visitare durante tutto l’anno il circuito culturale dei mestieri medievali e il circuito museale cittadino, tra cui il museo civico di Bevagna, il Teatro Francesco Torti e il mosaico delle antiche terme Romane, che fortunatamente siamo riusciti a visitare al termine della nostra mattinata a Bevagna.
belloooooooooooooooooooooooo
l’umbria è una regione davvero meravigliosa…va visitata assolutamente.