Quella volta che ho mangiato gli Omotenashi udon in Giappone

Per il ciclo Quella volta che oggi voglio domandarvi se vi è mai capitato di ordinare qualcosa da mangiare solo per il nome del piatto. A me è successo in Giappone e questa storia ha a che fare con il termine Omotenashi: una delle tante parole nipponiche intraducibili che esprime uno dei concetti giapponesi più complessi e carichi di significato.

Mi trovavo sul Monte Koya, uno dei luoghi più mistici e spirituali del Giappone, situato a sud della città di Osaka nella prefettura di Wakayama, dove ho avuto il piacere di dormire in un tempio buddista. La cittadina, infatti, è caratterizzata da oltre 100 monasteri buddisti che offrono ospitalità a fedeli e viaggiatori.

Passeggiando nel centro di Koyasan, per pura casualità, sono entrata da Kadohama Goma-tofu honpo (角濱ごまとうふ総本舗飲食部), un ristorante la cui specialità è il tofu al sesamo, servito sia come piatto in stile kaiseki che venduto come souvenir nello shop.

Non sono un’amante del tofu quindi non l’ho ordinato, preferendo invece gli Omotenashi udon: una scelta, questa, fatta di pancia dopo aver letto il nome del piatto e quella parola che nella cultura giapponese riveste una così grande importanza.

Omotenashi udon
Photo © Francesca Turchi

Cosa vuol dire Omotenashi?

Omotenashi è un termine giapponese che in italiano potremmo banalmente tradurre con OSPITALITÀ. Tuttavia questa interpretazione perderebbe il significato davvero molto più profondo del termine.

“L’atteggiamento disinteressato di intrattenere gli ospiti con gentilezza e senza volere niente in cambio”.

Questa traduzione, forse, spiega al meglio come il significato di una sola e semplice parola mi abbia spinto a ordinare un piatto di udon in brodo alle tre del pomeriggio in una delle località più isolate e mistiche del Giappone.

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Francesca Turchihttps://www.travelstales.it/
Francesca Turchi è una travel blogger dal 2009 e da oltre 15 anni si occupa di comunicazione e creazione di contenuti per il web. Francesca è la fondatrice e la proprietaria di travelstales.it, uno dei blog di viaggi più seguiti in Italia. Francesca è una viaggiatrice esperta che ama saltare da una capitale europea all’altra, ha un debole per gli Stati Uniti e da quando ha visitato il Giappone si è follemente innamorata dell’Oriente. Sebbene abbia visitato il mondo in lungo e in largo, crede che nessun posto al mondo sia bello come la sua Toscana. Francesca ad oggi ha visitato 29 Stati in tutto il mondo.

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