Sono settimane difficili. Tutta l’Italia è in quarantena e tutti insieme stiamo portando avanti una battaglia comune contro un unico grande nemico: il Coronavirus.
In molti, dalla propria casa, hanno riscoperto hobby e passioni o semplicemente stanno cercando di trascorrere le giornate appigliandosi a qualcosa di bello che li faccia star bene. C’è chi cucina, chi legge, chi guarda serie TV e chi sui social condivide pensieri positivi per trasmettere un po’ di good vibes al prossimo.
Nel mio piccolo ho deciso di fare qualcosa anch’io, ovviamente a tema viaggi. E’ vero, in questo momento ci è impossibile, ma solo fisicamente. Presto torneremo a viaggiare e nel frattempo possiamo farlo con la mente affidandoci ai nostri ricordi e alle vecchie foto scattate in giro per il mondo.
Per questo ho dato vita a QUELLA VOLTA CHE: una rubrica che ho lanciato sul mio canale Instagram attraverso la quale mi piacerebbe farvi viaggiare attraverso i ricordi di viaggio – i miei ma spero anche i vostri – affrontando vari temi in cui tanti di voi sono certa si ritroveranno: belle esperienze vissute, persone incontrate, episodi divertenti e anche cazzate. Sì, perché abbiamo bisogno di leggerezza e di ridere in questo periodo.
Pronti a viaggiare comodamente seduti dal divano di casa? Partiamo!
Quella volta che in viaggio…
Ho visto il tramonto più bello
Un momento che ha sempre del magico per me è il tramonto. E i tramonti assaporati in viaggio sono quelli che conservo nel cuore. Quanti tramonti avete ammirato mentre eravate in viaggio? Immagino tanti. Ma se vi chiedessi quali sono stati i tramonti più belli in assoluto? Io non ho dubbi: ero a Santa Barbara in California.
Quando guardo questa foto scattata da Pier Giulio (una delle mie preferite in assoluto) ricordo ancora con chiarezza il color arancio acceso di quel tramonto in spiaggia, il rumore delle onde, la sensazione della sabbia sotto i piedi. E’ proprio vero quando si dice che un’immagine ha il potere di riportarti col pensiero ad un evento passato e fartelo rivivere, ancora e ancora.
Ho avuto una sfiga pazzesca
Pronti a piangere dalle risate? Se mi seguite da tempo vi ricorderete senz’altro di quel mio viaggio tragicomico tra Austria e Germania quando io e due amiche abbiamo vissuto una serie di sfighe indescrivibili. Ben 8 disavventure in meno di 24 ore.
Leggete l’articolo e fatevi due risate.
Ho dormito in un posto insolito
Anche voi amate scovare postici insoliti dove dormire quando viaggiate? Ormai sapete quanto adori soggiornare in alloggi strani durante i miei viaggi e ne ho provati davvero tanti in questi anni.
Dall’hotel di neve in Norvegia alla bolla in mezzo al deserto Wadi Rum in Giordania fino al capsule hotel dentro a una libreria in Giappone. In questo articolo trovate gli hotel più incredibili dove ho dormito durante i miei viaggi in giro per il mondo.
Ho riso tanto da piangere
Per questo ho un ricordo recente da raccontarvi. Viaggio di gruppo in Giordania a Capodanno 2019, si cena tutti insieme e dopo gli altri vanno a dormire. Io, Michela e Daniele ci rifiutiamo categoricamente di andare a letto, così andiamo nella mia bolla in mezzo al deserto a giocare a UNO. Sì, UNO, il gioco di carte!
Credetemi se vi dico che è stata una delle serate più insolite e divertenti di sempre dove la competizione era talmente alta (piovevano +2 e +4 a ruota) che mi sono ritrovata a ridere a singhiozzi fino a piangere. Col senno di poi credo che solo in giorni particolari come questi sia chiaro a tutti noi come un gioco così semplice come UNO possa regalare qualcosa di bello e divertente.
Ho incontrato per caso un amico
Le coincidenze, quelle belle! A quanti di voi è capitato di incontrare un amico che non vedevate da tempo durante un viaggio? A me sì. La prima volta è stato nel 2009, durante un ennesimo viaggio a Parigi. Mentre passeggiavo per Montmartre mi sono sentita chiamare: era Andrea, un mio vecchio compagno di scuola (facevamo le elementari insieme). E fu così che ci siamo dati appuntamento per il giorno successivo per andare insieme a Disneyland Paris dove il ricordo più indelebile che ho siamo io e lui a fare le montagne russe al buio, ovviamente urlando a squarciagola.
Un altro bellissimo incontro casuale in viaggio è stato mentre ero a Tokyo. In quegli stessi giorni ho scoperto che in città si trovava anche la mia amica Francesca. Così abbiamo deciso di incontrarci e, una sera, siamo andate a cena insieme anche a Simona – che in quel periodo viveva nella Capitale – in un piccolissimo izakaya gestito da un’anziana signora che parlava solo giapponese. Conservo un dolcissimo ricordo di quella serata: è stata anche la mia prima vera cena giapponese!
Ho mangiato qualcosa che mi ha dato noia
Sfido chiunque ad aver assaggiato almeno un piatto tipico durante i propri viaggi. Vuoi per curiosità o vuoi perché ve lo siete ritrovato davanti senza sapere cosa fosse. Alzi la mano chi di voi ha provato l’esperienza e ahimè è andata male. PRESENTE!
Devo ammettere che io mangio di tutto e di cibi strani ne ho assaggiati parecchi durante i miei viaggi ma quella volta che ho mangiato i mitarashi dango con salsa di soia in Giappone, credetemi, c’è mancato poco che vomitassi.
La scena più epica di sempre rimane però quella durante un viaggio nella Spagna del Nord nel 2012 insieme a Michela (di nuovo), Cristiano e Marzia. Arriviamo a Santander la sera ed entriamo in un pub per brindare all’inizio della nostra vacanza. Ci servono degli shottini e noi buttiamo già tutto d’un sorso, senza pensarci su. In un attimo io e Cristiano ci guardiamo e corriamo fuori (potete intuire a far cosa). Erano drink al melone e chi di voi mi conosce sa bene che l’unica cosa che non riesco proprio a mangiare è il melone, e a quanto pare anche Cristiano.
Ho assistito a una scena che si vede solo in Tv
Brooklyn, NYC. Durante il mio ultimo viaggio a New York lo scorso Natale entro in metropolitana e attendo che passi il treno. Sulla banchina ci sono poche persone. Passa una manciata di minuti quando sento delle voci. Un ragazzo è caduto sui binari del subway.
Mi è sembrata la scena di un film e ho temuto il peggio. Fortunatamente il treno era ancora lontano e delle persone si sono subito precipitate ad aiutarlo, lo hanno fatto risalire sulla banchina e lo hanno abbracciato. Lo hanno salvato.
Avrei tanti altri episodi da raccontarvi ma mi piaceva l’idea di concludere questa rubrica con un gesto di altruismo. Con la speranza di tornare presto, tutti, a viaggiare.